Santuario di Oropa

Arte e cultura

La Basilica Superiore di Oropa riapre al culto dopo quattro anni, con il sostegno delle fondazioni piemontesi.

Quattro anni di lavori per il cantiere più grande del Biellese e uno dei più importanti del Piemonte. Un cantiere che ha superato anche le insidie del lockdown e che ha rispettato un cronoprogramma già di per sé sfidante, giungendo a conclusione, come previsto, nell’estate 2020.

Il grande cantiere dei restauri della Basilica Superiore del Santuario di Oropa esce di scena — salutato dalla legittima soddisfazione delle maestranze, dei progettisti, dei committenti e della “cordata” nazionale che ne ha sostenuto l’impegno — e lo fa riconsegnando ai Biellesi e a tutto il grande popolo dei fedeli di Oropa la grande Basilica che ha un ruolo fondamentale nella vita del santuario mariano e che segna in modo inconfondibile il paesaggio fisico e spirituale delle Alpi biellesi.

L’impegno economico è imponente: 3,5 milioni di euro messi a disposizione da molti soggetti pubblici e privati, tra cui alcune delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte (Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CR Biella, Fondazione CRT e Fondazione CR Vercelli).

I MOTIVI DI UN INTERVENTO DI RESTAURO

Aprile 2017, il distacco di una lastra di marmo nelle pareti interne della Basilica impone urgenti verifiche sulle condizioni complessive di salute dell’intero edificio. Vengono quindi avviate indagini diagnostiche per analizzare le criticità legate allo stato di degrado del materiale di rivestimento interno in marmo ed esterno in sienite. Le indagini sono effettuate da un’equipe di tecnici specializzati che verificano lo stato di conservazione grazie a tecniche innovative e non invasive. Le indagini basate sul georadar, su carotaggi e verifiche di laboratorio permettono di individuare le cause del degrado. Dopo un’attenta valutazione dello stato di conservazione dei rivestimenti e di altre parti danneggiate, la Basilica superiore viene chiusa in via cautelativa e vengono interdette anche le aree perimetrali esterne, per ragioni di sicurezza.

LA PROGETTAZIONE, LA “CORDATA” E L’AVVIO DEI LAVORI

Inizia il complesso lavoro di valutazione delle azioni da intraprendere e dei progetti prioritari per risolvere le criticità: i rivestimenti e le strutture in pietra della facciata principale, il rivestimento delle colonne interne, le colonne del pronao esterno, i rivestimenti marmorei interni, i rivestimenti della cupola di rame alta 60 metri, i cornicioni laterali della Basilica, il ripristino delle guaine di copertura, la manutenzione straordinaria ed alcune coperture in lose, il completamento della facciata principale e i tre portali in bronzo.

La progettazione, la  Direzione dei Lavori ed il coordinamento della sicurezza dell’intero progetto di restauro e messa in sicurezza sono affidati all’architetto Emanuela Baietto di Biella. Per la consulenza statica delle opere che lo richiedevano, l’architetto Baietto si è avvalsa della consulenza dell’ingegnere Andrea Perratone (Biella).

L’Amministrazione del Santuario, in ottemperanza agli obblighi imposti dalla normativa sui lavori di evidenza pubblica, ha nominato per le verifiche sul progetto esecutivo e sulle procedure adottate in corso d’opera e finali i seguenti professionisti: validatore della progettazione esecutiva iniziale prima dell’affidamento dei lavori – architetto Antonio De grossi (Biella), recentemente scomparso; RUP (Responsabile Unico del Procedimento) – ingegnere  Nicola Mazzia Piciot (Biella); collaudatore amministrativo – architetto Francesca Petri (Biella-Ronco B.se).

Al termine del complesso lavoro di progettazione e in seguito all’approvazione dei progetti da parte della Soprintendenza, nell’estate 2018 vengono avviati i lavori di restauro e consolidamento, suddivisi in due lotti esecutivi: LOTTO N.1 e LOTTO N.2  affidati (tramite procedura negoziata senza previo bando con invito a 15 ditte) alle ditte biellesi Ronchetta & c. srlCostruzioni Edili Tre Effe srl e Impresa Scarlatta Umberto sas costituite in ATI con le percentuali: 60% Ditta Ronchetta & C. e 20% alle Ditte Tre Effe srl e Umberto Scarlatta sas.

L’Amministratore delegato di parte laica del Santuario in carica, Paola Aglietta, commenta così l’inizio dei lavori: «La Basilica Superiore di Oropa è il simbolo di generazioni di biellesi che nel passato hanno lavorato alacremente per realizzare questa chiesa dalle proporzioni armoniche e monumentali allo stesso tempo. La coralità degli interventi di Fondazioni ed Enti di tutto il territorio piemontese e non solo ha permesso di lavorare ad un obiettivo comune in tempi molto rapidi».

Si apre così un lungo periodo in cui Oropa vive sentimenti contrastanti: da una parte la lieta consapevolezza di aver posto in essere un intervento che per complessità e impegno quasi rivaleggia con la stessa costruzione della Basilica, dall’altra il faticoso disagio derivante dall’essere privati di un luogo di culto così importante, soprattutto in occasione delle grandi celebrazioni estive. A parziale sollievo, giunge negli ultimi due anni una efficace e grande tensostruttura posizionata sul sagrato grazie al contributo di Cartotecnica Errebi. Il bianco tendone e lo sfondo delle impalcature diventano così per molti mesi parte dell’immaginario collettivo del Santuario.

L’INCORONAZIONE E LA PANDEMIA

È, letteralmente, una provvidenziale  coincidenza quella che ha posto negli stessi anni il restauro della Basilica Superiore di Oropa e il cammino preparatorio per la V Centenaria Incoronazione della Vergine Nera, programmata, che si è tenuta il 30 Agosto 2020.

Nel 1920, infatti, il cantiere di costruzione dell’edificio aveva fatto da sfondo monumentale alle  partecipatissime celebrazioni, documentate dalla pellicola di Alberto Maria De Agostini e analogo e più importante ruolo avrebbe avuto nell’Incoronazione di quest’anno.

Nei mesi più bui dell’emergenza sanitaria, quando il silenzio del confinamento domiciliare era rotto dal suono delle sirene delle ambulanze e mentre nelle corsie degli ospedali si combattevano strenue battaglie per la vita, in quei mesi Oropa si è riconfermata, in mille gesti sia pubblici che intimi e privati, punto di riferimento per la nostra gente.

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